• Le 8 fasi di sviluppo di un progetto per impianti fotovoltaici a terra

    Lo sviluppo di un progetto fotovoltaico dalla A alla Z: dalla scelta del sito alla fase di realizzazione dell’impianto. Leggi la guida di approfondimento che abbiamo riservato per te e scopri con noi tutte le fasi del Project Development degli impianti fotovoltaici a terra.

  • La scelta di un sito è un tassello decisivo nell’avvio di sviluppo di un progetto di impianti fotovoltaici a terra.

    Percorriamo insieme tutte le fasi del Project Development e scopriamo da vicino cosa succede dalla selezione del sito, alle analisi tecniche, agli iter autorizzativi e infine alla fase di realizzazione.

  • fasi di sviluppo di un progetto per impianti fotovoltaici a terra
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    La selezione del sito

    La scelta del sito in cui investire è uno dei primi passaggi fondamentali che determinerà, in base alla sua esposizione, alla morfologia del terreno e alla distanza da una cabina di tensione elettrica, la futura producibilità dell’impianto.

    Quali sono a grandi linee le caratteristiche che vengono ricercate?

    Sulla base della domanda di mercato attuale le estensioni maggiormente ricercate nella categoria agricola sono quelle a partire da almeno 11 ettari. Fanno eccezione i terreni agricoli in Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise e Sicilia che possono essere autorizzati con procedura semplificata (PAS) se di dimensioni comprese tra i 2 e i 3 ettari e tutti i terreni industriali e/o ex cave.
    Altri elementi ricercati sono l’esposizione (terreni pianeggianti o se collinari ben esposti a sud), un profilo altimetrico abbastanza regolare e una cabina di tensione nelle vicinanze.

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    Le analisi tecniche

    Una volta individuato il sito è necessario svolgere delle accurate analisi tecniche.

    Gli aspetti principali di cui si deve tener conto durante uno studio di fattibilità sono la pendenza del terreno e la sua esposizione, la morfologia della superficie e il suo andamento (regolare o irregolare), la distanza da una cabina di tensione elettrica (preferibilmente non superiore ai 5 km), l’assenza di vincoli paesaggistici (come ad esempio aree di parchi naturali, siti unesco, aree naturali protette, zone di protezione speciale, siti di interesse comunitario, aree archeologiche ecc) e la definizione dell’area utile al netto di vincoli e fasce di rispetto date dalla possibile presenza di un fiume o lago, dalla distanza dalla costa, dalla presenza di un’autostrada, una ferrovia o un traliccio di tensione.

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    Il contratto preliminare

    Se le analisi tecniche danno un feedback positivo, il primo passo per concretizzare l’avvio di un eventuale progetto è la stipula di un contratto tra la società e il proprietario del terreno. Abbiamo già visto che nel caso dell’affitto di un terreno, agricolo o industriale, per l'installazione di impianti fotovoltaici a terra, il rapporto è regolamentato da un contratto per la cessione di diritto di superficie.

     

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    Il contratto preliminare altro non è che una sorta di promessa da parte della società di acquistare un diritto di superficie sul terreno solo ed esclusivamente all’avveramento di determinate condizioni che permettono di procedere con la costruzione e la messa in esercizio dell'Impianto Fotovoltaico installato a terra.

     

    Quali sono queste condizioni senza il cui avveramento non potrà prendere avvio lo sviluppo?

     

    Sicuramente una buona base di partenza è l’esito positivo di tutte le analisi tecniche e un Certificato di Destinazione Urbanistica (CDU) che offra un quadro completo e attuale della destinazione d’uso del terreno e del suo inquadramento con i PPR (Piani Paesaggistici Regionali) vigenti - se vuoi scoprire di più sul CDU clicca qui.
     
    A questo è da aggiungere l'accettazione del preventivo di connessione ricevuto da ENEL o TERNA e l’ottenimento da parte della società della delibera di finanziamento di un istituto di credito o di un altro soggetto finanziatore.

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    Domanda di connessione (TICA)

    Dopo aver firmato il contratto preliminare o il contratto di opzione con l’azienda, il primo step autorizzativo è la domanda di connessione all'operatore di rete (E-Distribuzione o TERNA) per il rilascio della STMG (Soluzione Tecnica Minima Generale), che è il vero e proprio preventivo per l'allaccio e permette di valutare l'investimento dell'impianto fotovoltaico a terra, poiché fornisce la cifra preventivata al fine di riservarsi la disponibilità della linea elettrica più vicina. Tale documento espleta dettagliatamente come procedere per la connessione e quali sono le condizioni tecnico economiche per la connessione alla rete degli impianti di produzione di energia elettrica.

     

    La STMD (Soluzione di Dettaglio) è elaborata dal distributore solo dopo l'ottenimento del titolo autorizzativo (Autorizzazione Unica, nella maggior parte dei casi), e quindi molto più avanti nel processo di sviluppo del progetto.
     

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    Autorizzazione Unica Ambientale (AUA)

    Se l’azienda di sviluppo o il fondo accetta il preventivo di connessione ricevuto da ENEL o TERNA, successivamente si procede con la richiesta per il rilascio dell’Autorizzazione Unica dall’ente competente (regione e/o provincia). L’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) è un provvedimento autorizzativo ambientale, rilasciato dallo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) e viene rilasciata dopo 180 gg + 120 gg per il ricorso.
     
    In molte regioni, per gli impianti superiori a 1 MWp richiede in media un anno (e per legge sono definiti in modo perentorio i termini): un passo in avanti rispetto al passato in cui non era definito un tempo limite, anche se tuttavia ad oggi è ancora un iter abbastanza farraginoso e si aggira intorno ai 360 gg solo per la parte di competenza della pubblica amministrazione. A questi si aggiungono poi i tempi di risposta ad eventuali richieste di integrazione.

     

    Per le regioni Sicilia, Lazio, Abruzzo, Molise e Friuli Venezia Giulia è prevista anche l’autorizzazione PAS (Procedura abilitativa semplificata). Si tratta di un procedimento semplificato, disciplinato dall’art. 6 del D.Lgs. 28/2011, e finalizzato a rendere più semplice e veloce la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra fino a una potenza massima di 1MW (per cui è interessante solamente per i terreni da circa 2-3 ettari).

     

    Una volta che l’Autorizzazione unica diventa indisputabile (ovvero si è concluso il termine ultimo per poter fare ricorso), prende avvio la fase di realizzazione dell'impianto di pannelli fotovoltaici a terra.

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    Fase di realizzazione

    Ottenute tutte le autorizzazioni si dà il via alla fase di realizzazione. In base al tipo di pendenza e a tutti i parametri analizzati del tuo terreno, sarà possibile installare un impianto tracker, che funziona tramite un dispositivo meccanico che massimizza l’efficienza del dispositivo con una rotazione automatica legata all’esposizione solare; oppure, in relazione alla pendenza se superiore al 10% , si può optare per un impianto su supporto fisso.

     

    Ma chi si occupa della realizzazione?

     

    I casi possono essere principalmente due:

    • La stessa società che ha firmato l’accordo con il proprietario e che segue l’iter dalla fase embrionale fino allo sviluppo del progetto;
    • Un’azienda esterna: la società che si è occupata di portare ad autorizzazione l’impianto per un determinato sito, prima dello sviluppo rivende il progetto “ready to build” a eventuali società esterne interessate alla costruzione e gestione di centrali elettriche fotovoltaiche.
       
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    Fase di connessione

    L’allacciamento di un impianto fotovoltaico alla rete elettrica viene effettuato direttamente dal gestore di rete. Una volta allacciato l’impianto a pannelli solari, la centrale fotovoltaica sarà operativa a tutti gli effetti e inizierà a produrre energia, che verrà poi rivenduta sul mercato libero oppure attraverso contratti privati di compravendita dell'energia elettrica con aziende energivore in zona.

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    Fase di manutenzione

    Durante la vita di un impianto fotovoltaico (solitamente si stima 30 / 40 anni), l’impianto sarà sempre sotto cura costante: annualmente è effettuata la manutenzione e/o eventuali sostituzioni tecniche, unitamente alla manutenzione del terreno.

     

    In merito a quest’ultima, qualora vi fosse da parte del proprietario l’interesse nel partecipare alla manutenzione del proprio terreno, la società può valutare - se sussistono le condizioni - di affidargli delle attività di manutenzione del sito adeguatamente remunerate.

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